Delizie di Vetro a Venezia: un dialogo raffinato fra Italia e Giappone

In questo mese si concludono molti appuntamenti importanti, soprattutto riguardo l’arte e l’artigianato, da sempre tra le eccellenze venete. Qui è radicata una forte e secolare tradizione nella lavorazione del vetro, famosa in tutto il mondo. Dall’unione fra la tradizione veneziana e quella giapponese che è nata “Delizie di Vetro. Le opere di Enami e Konishi tra tradizione e creatività”. Questi due artisti collaborano da più di 15 anni e sono sempre alla ricerca di nuove soluzioni e nuovi progetti. Recentemente la loro attenzione si è focalizzata sulla tecnica vetraria veneziana che Konishi definisce come “uno stile perfetto per comprendere appieno il vetro e il vetro soffiato”. Il loro lavoro si concentra soprattutto sulle distorsioni e le tensioni create dal vetro, non solo attraverso la tecnica del soffiato ma anche ricorrendo al forno. Enami crea da sé i colori per le sue murrine e le opere di entrambi sono un affascinante mix di tecnica e di cultura da non perdere.

Si tratta di una specialissima mostra aperta già dal 19 Settembre ma ancora fruibile fino al 29 Novembre 2015 presso il Museo d’Arte Orientale di Venezia a Ca’ Pesaro. Dopo numerose mostre in Giappone, Europa e Stati Uniti, gli artisti Fujiko Enami e Ushio Konishi espongono i loro lavori ispirati a delle raffinate miniature in vetro chiamati “furidashi”. Questi particolari oggetti evocano appetitosi dolcetti a forma di frutta e verdura (da qui il titolo della mostra) e sono stati creati ricorrendo alla tecnica della murrina e della filigrana. Ci sono poi opere ispirate a quelle presenti nella collezione del Museo d’Arte Orientale di Venezia, come l’inrō (una scatoletta portaerbe medicinali) o la suzuribako (la scatola per la scrittura), o ancora la gabbietta per insetti, i servizi da fumo, le coppe per il sake e i contenitori per la cerimonia del té.
Tra gli oggetti più insoliti trovate perfino la ricostruzione di un vaso realizata a partire dai frammenti di vetro veneziano in filigrana del 1590, rinvenuti durante uno scavo al castello di Hachioji, nella periferia di Tokyo. Frammenti o oggetti in vetro veneziano sono stati recuperati anche presso altri siti, ma il ritrovamento di un reperto in filigrana resta finora un caso unico. Per tale ragione, Ushio Konishi è stato incaricato dalla Prefettura di Hachioji di produrre la replica del vaso al quale si ipotizza appartenessero i frammenti ritrovati.

La mostra è patrocinata dal Consolato Generale del Giappone a Milano, dall’Istituto Giapponese di Cultura e dall’Asociazione Italo-Giapponese con il sostegno di Ushio Studio e Ukou Studio. Le opere contemporanee dei due artisti dialogano con quelle del Museo in un’ideale continuità di storia e tradizione, per valorizzare il sapere artigianale che sta alla base della cultura artistica veneziana e giapponese.

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