Tre capolavori riuniti per raccontare il percorso artistico di Donatello

È di nuovo tempo di festività e vacanze – con la Pasqua in arrivo nelle prossime settimane – e sono tante le occasioni per programmare qualche giornata lontano dalla solita routine. Un appuntamento di rilievo, ad esempio, sta per partire presso il Museo Diocesano di Padova, dove sarà allestita una mostra dal titolo “Donatello Svelato. Capolavori a confronto” dedicata perciò ad uno dei padri del Rinascimento fiorentino. Qui, esposte nel monumentale Salone dei Vescovi, potrete ammirare delle opere capitali di Donatello che rimarranno visitabili dal 27 Marzo al 26 Luglio 2015.

L’esposizione diventa così un momento di riflessione per apprezzare appieno ed ammirare la straordinaria capacità che aveva Donatello (il cui vero nome è Donato di Niccolò di Betto Bardi) di conferire ai suoi lavori un tratto di umanità e di espressione capace di infondere una innegabile energia comunicativa ai vari soggetti. Trattandosi inoltre di opere distanti nel tempo, esse permettono anche di cogliere la trasformazione e la crescita dell’artista nel suo percorso dagli anni giovanili alla piena maturità, soprattutto per ciò che riguarda il suo modo di cogliere ed esprimere il messaggio cristiano attraverso l’arte.
Dopo un restauro lungo e delicato condotto dalla Soprintendenza del Veneto a Udine, uno dei tre capolavori esposti potrà tornare a Padova (e sarà ricollocato in chiesa questa estate al termine della mostra): il crocifisso ligneo della Chiesa della Santa Maria dei Servi. Le altre due opere presenti, grazie alla Soprintendenza del Veneto che ha organizzato la mostra, sono il crocifisso giovanile della Chiesa di Santa Croce di Firenze (che fu oggetto di una celebre gara con l’antagonista Brunelleschi così come raccontato da Giorgio Vasari) ed il crocifisso in bronzo della Basilica del Santo di Padova.

Il termine “svelato” si riferisce in particolare al crocifisso in legno dei Servi, antica chiesa padovana, poiché solo di recente si aggiungerà al catalogo delle opere certe del maestro fiorentino (altre opere presenti nella città sono la statua equestre del Gattamelata, l’altare e il Crocifisso bronzeo per la Basilica di Sant’Antonio. Grazie poi al restauro appena avvenuto, sono emersi anche dettagli importanti che riguardano la finezza dell’intaglio eseguito e la cromia originale. Non perdete la specialissima opportunità di vedere questi tre capolavori riuniti!

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